La fortuna non aiuta gli audaci. Lo
penso spesso dopo un colloquio di lavoro in Svezia. Stretta di mano decisa, look
impeccabile e rispetto degli orari vanno bene, ma guai a volersi mettere troppo
in mostra. Nella rispettosissima terra dei vichinghi domina la Jantelagen, la legge di Jante. Una serie
di norme comportamentali che regola la vita civile e per le quali chi pensa di
essere migliore degli altri viene messo da parte. Per spuntarla sul resto dei
candidati non servono effetti speciali. Mai mostrarsi troppo sicuri e ostentare
competenze straordinarie. Preferibile mantenere un profilo basso, dichiararsi
carenti e consapevoli dei propri limiti. Un carattere vincente non ha maggiori
possibilità di successo. L’ambiente di lavoro è poco gerarchizzato, si sta
tutti in open space e al capo si dà del “tu”. A pensarci, le tattiche che ho
sempre messo in campo qui non attaccano. Vantaggi: l’ansia di dover a tutti
costi far colpo non c’è e anche i più goffi possono farcela.
Pubblicato su A, num. 15, aprile 2013